Di cosa mi occupo?
Diagnosi e valutazione
La diagnosi psicologica è un processo complesso che richiede competenza, etica, sensibilità clinica e un profondo rispetto per la soggettività della persona. In questo senso, lo psicologo clinico opera secondo i principi del Codice Deontologico degli Psicologi, il quale richiede rigore metodologico, tutela della dignità del paziente e chiarezza nel definire gli obiettivi dell’intervento. Per me la diagnosi non è un’etichetta né una classificazione rigida: è piuttosto una bussola che permette di orientare il trattamento terapeutico, delineando bisogni, fragilità e risorse. Nel colloquio clinico l’attenzione non è rivolta al sintomo come entità isolata, ma alla storia personale che lo sostiene e all’esperienza emotiva unica del soggetto. Lo sguardo dello psicologo, pur fondato su criteri condivisi dalla comunità psicologica, rimane profondamente umano e non medicalizzante. Valutare significa entrare in relazione, ascoltare ciò che la persona porta e formulare ipotesi che aiutino a comprendere il funzionamento psicologico. Da questa fase nasce la possibilità di proporre un trattamento specifico, calibrato sulla singolarità dell’individuo e orientato al suo benessere complessivo.
Counselling o Consulenza psicologica
Il counselling o consulenza psicologica è un intervento protetto in cui la persona può esplorare difficoltà, momenti di smarrimento o passaggi di vita complessi, trovando sostegno e orientamento. Lo psicologo clinico, secondo le recenti normative e indicazioni del CNOP, è la figura professionalmente abilitata a fornire consulenza e a impostare interventi mirati, evitando derive improvvisate spesso associate alla figura del counsellor non regolamentato. Nel counselling l’obiettivo non è necessariamente avviare una psicoterapia, ma creare un percorso breve e focalizzato che aiuti il soggetto a chiarire i propri bisogni, prendere decisioni, recuperare risorse interne e comprendere con maggiore lucidità ciò che sta vivendo. In alcuni casi, proprio da questo lavoro preliminare, può emergere il desiderio di intraprendere una psicoterapia più approfondita; in altri casi il percorso di consulenza rimane sufficiente e pienamente efficace. La consulenza psicologica permette dunque di costruire interventi individualizzati, orientativi, supportivi e, quando necessario, anche riabilitativi, mantenendo sempre al centro la singolarità della persona e il rispetto dei suoi tempi e dei suoi desideri.
Psicoterapia psicoanalitica
La psicoterapia psicoanalitica affonda le sue radici nella tradizione freudiana e, allo stesso tempo, si apre alle più moderne prospettive psicodinamiche. È un’esperienza che permette di esplorare il proprio mondo interno, i propri conflitti inconsci e quelle ripetizioni emotive che, spesso senza esserne consapevoli, condizionano la nostra vita. Lo psichiatra americano Glen Gabbard, tra i maggiori studiosi della psicoterapia psicodinamica, sottolinea come questo approccio favorisca cambiamenti profondi e duraturi, grazie all’attenzione alla relazione terapeutica e alla comprensione dei processi inconsci che si attivano nel presente. Freud ha inaugurato un modo nuovo di intendere la sofferenza psichica, e la sua eredità è stata ulteriormente sviluppata da Jacques Lacan e, successivamente, da Jacques-Alain Miller. Lacan ricordava che “l’inconscio è strutturato come un linguaggio”, mettendo al centro l’importanza dei sogni, dei lapsus e delle formazioni dell’inconscio, attraverso cui il desiderio del soggetto si manifesta. Miller descrive la psicoanalisi come un “Giano bifronte”: una pratica che sa quando aprire la porta della psicoterapia e quando aprire quella dell’analisi vera e propria. La psicoterapia psicoanalitica, in questa prospettiva, può essere una via d’accesso — rigorosa ma accogliente — che introduce all’esperienza analitica senza forzarla, orientando il soggetto verso il proprio desiderio e favorendo un incontro più autentico con ciò che lo muove. Prima di questo, si compie un lavoro di analisi della domanda per mettere a fuoco qual è, davvero, la questione del soggetto. È un lavoro che si sviluppa nel tempo, attraverso la parola, l’ascolto non giudicante e l’incontro con ciò che, nel soggetto, chiede di essere compreso. Chi desidera approfondire la dimensione più propriamente analitica potrà trovare ulteriori informazioni nella sezione dedicata alla Psicoanalisi.